Toscana: garanzie gratuite sui prestiti per rinnovabili e riqualificazioni energetiche

Pubblicato il 16 giugno 2014 · Agevolazioni Regionali

La Regione Toscana, nei mesi scorsi, ha supportato i cittadini nel fare due conti e capire come risparmiare soldi e energia, rendendo le proprie abitazioni più efficienti. Collaborando con gli ordini di geometri, ingegneri e architetti, la Regione ha potuto offrire una prima valutazione gratuita sugli interventi da attuare.

Mediante gli incentivi statali, infatti, la spesa può essere ammortizzata più velocemente. Ora è in arrivo la seconda fase, che prevede garanzie a favore di chi vorrebbe realizzare i lavori ma per farlo ha bisogno di un aiuto della banca. Le garanzie saranno concesse gratuitamente dalla Regione Toscana oltre che ai cittadini, anche a imprese, a persone fisiche e persone giuridiche, e a chiunque intenda riqualificare energeticamente un immobile o installare impianti alimentati da fonti rinnovabili, semplificando così l’ottenimento di un finanziamento.

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Lo scorso 26 maggio, dopo l’approvazione da parte della commissione consiliare, la giunta ha dato l’ultimo via libera al Fondo di Garanzia approvando la delibera proposta dall’assessore all’ambiente Annarita Bramerini. La campagna sulle riqualificazione energetica era stata invece presentata a marzo dall’assessore alla presidenza. A questo punto resta solo da scegliere chi gestirà il fondo, che a detta entro la fine dell’estate sarà di sicuro operativo.

La Regione Toscana ha stanziato 3 milioni di euro di risorse tutte regionali, al fine di garantire i prestiti concessi dalle banche. Metà delle risorse saranno destinate alle garanzie dei privati cittadini, con un importo massimo garantibile di 100 mila euro per ogni singolo beneficiario. L’altro milione e mezzo (per prestiti fino a 250 mila euro), invece, sarà impiegato per le piccole e medie imprese, gli enti locali, le aziende sanitarie e ospedaliere, ma anche le associazioni che svolgono attività assistenziali, ricreative, culturali o sportive. I prestiti dovranno avere una durata di almeno 5 anni fino ad un massimo di 10 o 25.

Per quanto riguarda la presentazione della domanda, la Regione Toscana consiglia di effettuarla appena uscirà il bando, dato che il fondo funzionerà “a sportello” e quindi la tempistica con cui si presenterà la dichiarazione sarà determinante ai fini dell’ottenimento delle garanzie.

Nello specifico i finanziamenti garantibili saranno quelli richiesti per realizzare progetti di investimento per la riqualificazione energetica degli edifici e progetti di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche successivi alla rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture. La cosa vale per gli edifici pubblici come quelli privati, per i capannoni industriali o le aree a terra pubbliche o private che non siano terreni agricoli.

Oltre che per interventi di coibentazione e riduzione dei consumi energetici, si potrà fare richiesta al fondo per impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, impianti solari fotovoltaici di potenza di picco compresa tra 1 e 100 kW, impianti eolici fino a 100 kW, impianti di riscaldamento, cogenerazione e trigenerazione a biomassa di potenza nominale non superiore a 1000 kW termici e 350 kW elettrici (solo se alimentati da biomasse da filiera corta), impianti mini-idroelettrici fino a 100 kW, impianti per l’utilizzo diretto del calore geotermico mediante pompe di calore anche senza prelievo di fluido, impianti di illuminazione pubblica che utilizzano tecnologie ad alta efficienza, lampade a risparmio energetico, sistemi di alimentazione elettronica con telecontrollo e telegestione o lampioni fotovoltaici, impianti centralizzati anche di tipo cogenerativo alimentati a gas naturale fino a 500 kW termici e 250 kW elettrici e impianti e reti di teleriscaldamento a servizio di utenze pubbliche e private.

Sono invece esclusi i pannelli fotovoltaici a terra e gli impianti dovranno prevedere la riduzione dei consumi di energia o la produzione di energia rinnovabile. L’unico paletto è che l’intervento dovrà essere anche di pregio ambientale. Non saranno ammessi progetti di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli: varanno invece le garanzie per pannelli installati sui tetti di edifici e capannoni dove sono state rimosse coperture di cemento-amianto.

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