I leaders per l’innovazione nell’UE e la posizione dell’Italia

Pubblicato il 11 marzo 2014 · Programma Horizon 2020

Obiettivo fondamentale del programma Europeo Horizon 2020 è quello di stabilizzare il sistema finanziario ed economico e di aumentare la competitività dell’Europa. Al fine di valutare le performance delle misure intraprese, la Comunità Europea effettua un monitoraggio continuo utilizzando diversi indicatori. Le statistiche del rendimento innovativo degli Stati membri dell’UE sono state rese note mediante il documento “Quadro di valutazione dell’Unione dell’innovazione” e il documento “Quadro regionale di valutazione dell’innovazione“. Da tali documenti si evince che negli ultimi anni l’Europa è riuscita a colmare il divario esistente, dal punto di vista dell’innovazione, con gli Stati Uniti e col Giappone ma si evidenzia anche come le differenze tra gli Stati membri dell’UE, dal punto di vista della resa innovativa, sono ancora considerevoli. Osservando il dato del rendimento in ogni regione si nota come nel corso degli ultimi anni il gap dell’innovazione nell’UE si sta allargando e che in quasi un quinto delle regioni dell’UE il rendimento innovativo è peggiorato.

Regional performance groups

Gli Stati membri sono stati suddivisi in quattro gruppi di paesi sulla base del rendimento innovativo medio:

  • Leader dell’innovazione“: presentano un rendimento innovativo ben al di sopra della media dell’UE;
  • Paesi che tengono il passo“: presentano una resa innovativa superiore o vicina alla media dell’UE;
  • Innovatori moderati“: presentano resa innovativa inferiore alla media dell’UE;
  • Paesi in ritardo“: il loro rendimento sul piano dell’innovazione è ben al di sotto della media  dell’UE;Resa innovativa dei paesi europei

I gruppi sono così composti:

  • Leader dell’innovazione“: Danimarca (DK), Finlandia (FI), Germania (DE) e Svezia (SE);
  • Paesi che tengono il passo“: Austria (AT), Belgio (BE), Cipro (CY), Estonia (EE), Francia (FR), Irlanda (IE), Lussemburgo (LU), Paesi Bassi (NL), Slovenia (SI) e Regno Unito (UK);
  • Innovatori moderati“: Croazia (HR), Repubblica ceca (CZ), Grecia (EL), Ungheria (HU), Italia (IT), Lituania (LT), Malta (MT), Polonia (PL), Portogallo (PT), Slovacchia (SK) e Spagna (ES);;
  • Paesi in ritardo“: Bulgaria (BG), Lettonia (LV) e Romania (RO);

L’Italia purtroppo, anche se ha mostrato una leggera crescita, si posiziona nella parte bassa della classifica per la maggior parte degli indicatori. Un punto critico sul quale riflettere è la bassa percentuale di brevetti presentati dalle PMI che probabilmente deriva dalla bassissima tendenza a destinare parte delle risorse in attività di ricerca e sviluppo.

Confronto Numero di brevetti con spesa R&D

Altra nota negativa è la scarsa propensione delle aziende italiane a collaborare con altre realtà (organismi di ricerca, centri di ricerca, università e altre PMI). Di seguito è riportata la mappa che permette di effettuare un confronto tra le varie regioni europee della percentuali di aziende che instaurano una collaborazione con altri enti.

PMI collaboration

Da questi dati negativi (se confrontati con altri paesi europei), l’Italia e le PMI italiane dovrebbero essere incentivate ad utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’UE per aumentare le attività di R&D. Si ricorda che mediante il programma Horizon 2020 sono stati previsti aiuti alle attività di ricerca e innovazione con incentivi che arrivano fino al 100% dei costi ammissibili.

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