Innovazione e ricerca in Toscana: al via tre bandi per sostenere le imprese più dinamiche

Pubblicato il 18 luglio 2014 · Agevolazioni Regionali

Dalla Toscana importanti novità per le imprese che scommettono sull’innovazione e sulla ricerca, ma anche per le start up, in particolare per quelle operanti nei settori di punta delle nuove tecnologie. A breve, infatti, saranno pubblicati i nuovi bandi che prevedono contributi per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.

Innovazione_Toscana

Come ha spiegato l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, per ora le risorse messe a disposizione dei nuovi bandi ammontano a 8 milioni di euro, che provengono dall’anticipazione di  82 milioni che la Regione Toscana ha fatto sulla gestione dei fondi Por 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale. “Era essenziale dare nuovo impulso alle imprese – dichiara l’assessore Simoncini – i nuovi bandi guardano in particolar modo a quelle più dinamiche, a quelle che sono in grado di camminare fin da subito con le proprie gambe e garantiscono un uso dei fondi capace di moltiplicare gli effetti dell’investimento contribuendo a far crescere davvero competitività e occupazione. E’ anche per questo che, oltre ai nuovi criteri metodologici, abbiamo inserito nei tre bandi indirizzi che orientano le imprese verso precise priorità tecnologiche, nell’ambito di percorsi di specializzazione intelligente definiti a livello regionale“.

Nello specifico i tre bandi riguardano rispettivamente: i progetti strategici di ricerca e sviluppo, dedicati alle imprese più grandi associate con altre di diverse dimensioni; i progetti di ricerca e sviluppo delle pmi, singole o associate; gli aiuti all’innovazione delle pmi, singole o associate. Le imprese, inoltre, potranno presentarsi in partenariato con gli organismi di ricerca.

I bandi saranno articolati con un modello “a due fasi”:

  • una prima fase di presentazione e valutazione delle idee progettuali, che poi saranno validate da soggetti esperti sulla base di una griglia precisa di criteri prefissati;
  • una seconda fase che vedrà la presentazione dei progetti esecutivi per quelli che hanno superato la prima soglia.

Come spiegato da Simoncini, questa scelta permette di avere una più ampia partecipazione e premiare le idee, perché in un primo momento consente di far conoscere i propri obiettivi con minori oneri progettuali e burocratici, dando spazio anche alla creatività di piccole imprese, che difficilmente hanno la possibilità di poter sostenere costi a volte molto alti.

Potranno beneficiare dell’aiuto, che sarà in forma di contributo in conto capitale, le imprese di tutti i settori pubblici e privati e gli organismi di ricerca per i primi due bandi, mentre il terzo, (aiuti all’innovazione) riguarda il manifatturiero e i servizi per questo settore. Le priorità tecnologiche sono state definite dalla giunta e sono Ict, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologie.

Nella valutazione dei progetti si terrà conto del grado di novità, della validità tecnica ed economica, della possibilità di sfruttamento aziendale dei risultati, delle competenze coinvolte e della sostenibilità finanziaria. In questa prospettiva saranno premiate le imprese che assicurano un aumento dell’occupazione, che hanno assunto lavoratori in mobilità nei 12 mesi precedenti la domanda, le imprese con certificazione ambientale di processo o prodotto, quelle localizzate in aree interne.

Per quanto riguarda il primo bando, progetti di ricerca di grandi aziende, il costo ammissibile per progetto è dai 3 ai 10 milioni; per pmi singole 50-250 mila euro, per pmi associate 250 mila – 3 milioni; invece per il terzo bando, aiuti all’innovazione per le pmi, il costo ammissibile è da 50 a 500 mila euro. Per ciascun bando, parte delle risorse sarà riservata ad una specifica graduatoria per il settore “green” e ad una per le imprese dell’area di Piombino.

Prossimamente sarà attivato anche un nuovo strumento, inserito nel nuovo Por Fesr 20014-20, complementare agli interventi previsti dai tre nuovi bandi e a ulteriore rafforzamento dell’intervento regionale a favore dell’innovazione. Per l’acquisizione di servizi qualificati le piccole imprese che presentano progetti di piccola taglia, dai 20 ai 50 mila euro, potranno avere il contributo sotto forma di voucher.

Infine sono previste novità anche per incentivare le start up più innovative. Su proposta dell’assessore Simoncini, la giunta ha approvato una delibera per la riorganizzazione del sistema regionale del trasferimento tecnologico. Si tratta del punto di avvio del progetto “Start up house”, grazie al quel le nuove imprese avranno a disposizione una trentina di nuovi posti gratuiti all’interno degli incubatori, ma anche dei poli tecnologici e dei centri servizi.

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