In arrivo nuove agevolazioni per le start up innovative

Pubblicato il 18 giugno 2014 · Finanziamenti & Contributi

Previste nuove agevolazioni per le start up. Il Ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere rendono nota l’estensione del campo d’applicazione dell’esonero dai diritti camerali di segreteria a favore delle start up innovative e dagli incubatori certificati, a tutti gli atti depositati da tali imprese, ivi incluso il bilancio d’esercizio.

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Al contempo, la circolare n. 16/E sulle agevolazioni fiscali in favore delle startup innovative e degli incubatori certificati, pubblicata lo scorso 11 giugno 2014 dall’Agenzia delle Entrate, ha chiarito che l’esonero dal versamento dell’imposta di bollo può essere interpretato in senso generale, relativo cioè a tutti gli atti posti in essere dalle start up innovative, successivi all’iscrizione nel registro delle imprese.

Nella stessa circolare, poi, si legge che saranno presenti detrazioni IRPEF e deduzioni IRES per chi assume. Potranno usufruire delle detrazioni IRPEF i soci delle società in nome collettivo e in accomandita semplice, mentre accederanno a ulteriori detrazioni, fino al 19%, anche le società semplici e le imprese familiari.

Agevolazioni pari al 25%, invece, sono previste per gli investimenti nelle start up a vocazione sociale e quelle che commercializzano e sviluppano servizi in ambito energetico. La tecnologia green, quindi, sarà al centro di un nuovo modo di fare impresa. Tuttavia vi è il limite di 500mila euro per periodo d’imposta su cui calcolare la detrazione IRPEF riguardante la somma investita nel capitale sociale di una o più start up innovative.

Beneficeranno della deduzione del 20% degli investimenti i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (IRES), per una somma non superiore a 1milione e 800mila euro. Tale deduzione schizzerà al 27% nel caso degli investimenti in start up a vocazione sociale. Inoltre le start up che assumeranno a tempo indeterminato del personale altamente qualificato, cioè che abbiano conseguito un dottorato di ricerca universitario, accederanno al credito d’imposta del 35% sui costi di assunzioni per un massimo di 200mila euro. Un po’ di semplificazione sarà riservata alle start up, per le quali non sarà prevista la disciplina per le società di comodo. Inoltre per tutto il periodo in cui una società ha i requisiti per qualificarsi come start up innovativa non è tenuta a fare il test di operatività.

Come ha sottolineato Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del ministro dello Sviluppo economico, quello che si sta offrendo alle start up innovative e agli incubatori certificati è un alleggerimento senza precedenti, che dimostra come il ministro Guidi stia supportando con forza le nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico, in quanto vero asset strategico nei processi di crescita e di creazione occupazionale.

Per i giovani in cerca di lavoro, infatti, gli ambiti e le idee per fare impresa sono i più disparati. Le start up che raggiungono maggior successo sono quelle che operano negli ambiti advertising, publishing, gaming, music and design, architecture, food, fashion, turismo, sport, social, wellness e digital. Inoltre altre forme di finanziamento per le nuove start up italiane arriveranno grazie all’approvazione di Bruxelles, a maggio, del progetto Startup Europe Partnership(SEP). Tali sovvenzioni sono possibili grazie a centinaia di milioni di euro provenienti dal progetto Horizon 2020, che daranno nuove chance ai giovani italiani che inseguono la “svolta”.

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