Fondi UE per il PON cultura: un piano da oltre 490 milioni

Pubblicato il 7 aprile 2015 · Programma Horizon 2020

Lo scorso 13 marzo la Commissione Europea ha approvato il Programma Operativo Nazionale dell’Italia per la cultura e lo sviluppo, destinando fondi UE per oltre 368 milioni di euro alla promozione del patrimonio culturale del Sud Italia. Il principale obiettivo del PON cultura è quello di accrescere l’attrattività del patrimonio culturale delle regioni italiane in ritardo di sviluppo (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e sviluppare una domanda turistica più regolare e un’attività culturale adeguata, nonché sostenere e promuovere il consolidamento delle imprese creative e culturali.

fondi ueIl PON si propone concretamente di preservare i principali siti culturali delle regioni del Mezzogiorno d’Italia e di promuovere un uso efficiente delle rispettive risorse culturali, nonché di consolidare il settore produttivo collegato all’utilizzazione del patrimonio culturale favorendo l’imprenditorialità, aiutando le PMI creative e culturali e rafforzando le imprese che operano nel settore no profit. Il programma sarà incentrato su due priorità principali:

  • il consolidamento del patrimonio culturale (360,2 milioni di euro, il 73,8 % delle risorse complessive)
  • l’attivazione delle potenzialità territoriali (114 milioni di euro, 23,2 %).

Gli impatti previsti consistono nell’aumento delle visite ai siti culturali che beneficiano del sostegno (sono previste 560.000 nuove visite l’anno): tale aumento comporterà un numero complessivo di visitatori pari a 4,4 milioni. Inoltre si prevedono lavori di restauro/ristrutturazione su una superficie pari a 277.375 m². Si prevede un numero di PMI che ricevono sostegno pari a 1.735 ed un aumento degli investimenti privati nel settore culturale (dal 6,9 % al 7,1 % del PIL).

Il programma ha una dotazione di oltre 490 milioni di euro, di cui il 75% è assegnato dall’Unione Europea (368,2 milioni di euro) a titolo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) ed il restante 25% proviene dal cofinanziamento nazionale.

Fonte: Commissione Europea

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