BCE: Piano per rilanciare il credito alla PMI

Pubblicato il 20 giugno 2014 · Finanziamenti & Contributi

Lo scorso 5 giugno il presidente della BCEBanca Centrale Europea Mario Draghi, ha presentato il Piano per il Credito alle PMI.

Poichè le Pmi rappresentano circa l’80% dell’occupazione dell’Area Euro, bisogna guardare a loro con molta attenzione fronteggiando la necessità di rilanciare e un migliore accesso al credito alle Pmi.

Il documento congiunto della Bce e della Bank of England, affronta il problema della stretta creditizia alle Pmi, nel quale  vengono identificati i problemi che hanno portato a ciò e nel quale si definiscono le linee di azione che permetteranno di agevolare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese. Si tratta di misure di allentamento monetario, attraverso cui la BCE prevede di migliorare la situazione economica, facendo crescere i prestiti bancari ai privati.

Il Piano per il Credito alle PMI prevede un pacchetto di quattro misure, una combinazione che Draghi definisce significativa:

  • La Banca centrale europea ha deciso la riduzione del costo del denaro al minimo storico dello 0,15% e per la prima volta nella storia della Bce il taglio, ai minimi storici, del Deposit facilty rate (tasso al quale vengono remunerati i depositi delle banche presso la banca centrale con scadenza a brevissimo termine). La Bce ha deciso di fissare un tasso negativo cioè le banche pagheranno per poter depositare i fondi, al fine di non lasciare tali fondi parcheggiati alla Bce e per indurle ad impiegare questa loro liquidità. Questo in teoria dovrebbe incentivare gli istituti di credito a concedere maggior credito a famiglie e imprese;
  • i nuovi TLTRO, cioè prestiti a lungo termine concessi dalla BCE alle banche per favorire l’accesso al credito delle PMI. Si tratta di un tentativo di riattivazione del credito, in particolare per PMI, attraverso una fornitura di liquidità, in base alla quale le banche potranno richiedere fondi alla BCE, a condizioni molto vantaggiose, impegniandosi a impiegarli nel settore privato, imprese e famiglie. I prestiti ammontano ad un massimo di 400 miliardi di euro, sono concessi a un tasso dello 0,25%, con scadenza molto lontana, cioè settembre 2018;
  • ampliamento della liquidità,  attraverso l’interruzione da parte della BCE delle operazioni settimanali con cui riassorbe la liquidità creata comprando titoli di Stato durante la crisi del debito, pari a circa 165 miliardi di euro;
  • Rivitalizzazione del mercato Abs (Asset backed Securities) attraverso l’acquisto di titoli cartolarizzatiper finanziare le piccole e medie imprese. Secondo Draghi la mossa necessita cambiamenti a livello di regolamentazione ai quali la Bce lavorerà insieme ad altri istituti internazionali.

creditoRenzi, in merito al Piano annunciato da Draghi ha dichiarato: “Dopo le decisioni della BCE, al sistema bancario italiano diciamo che non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese”.

Il Ministro MEF, Padoan, ha sottolineato che le misure approvate dalla BCE hanno messo a disposizione delle banche un ingente ammontare di liquidità per finanziare l’economia, pertanto il sistema bancario italiano, che ha dimostrato un’enorme capacità di resistenza durante la crisi, deve approfittare della minore tensione sui mercati e delle misure della Bce per dare una nuova spinta e contributo all’economia.

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